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Osteoartrosi

L’osteoartrosi è una patologia degenerativa dell’articolazione. Colpisce le articolazioni di mani, anche, ginocchia, piedi e vertebre

Osteoartrosi

L’osteoartrosi è una patologia degenerativa dell’articolazione. Colpisce le articolazioni di mani, anche, ginocchia, piedi e vertebre.
Si tratta di una patologia molto diffusa, tanto da essere una delle maggiori cause di morbidità e riduzione della qualità di vita. Nei paesi sviluppati, sono stati riportati 360 nuovi casi ogni 100000 abitanti ogni anno. Le forme sintomatiche incrementano dopo i 50 anni e aumentano sensibilmente dopo i 70 anni.

Le alterazioni degenerative colpiscono la cartilagine che riveste le ossa a livello delle articolazioni. Se questo tessuto si assottiglia e si frammenta, risulta un certo grado di alterazione del normale movimento dei capi articolari e compaiono dolori e difficoltà motorie. Con il progressivo assottigliamento della cartilagine l’articolazione diviene meno mobile e viene formato nuovo osso sia al di sotto della cartilagine articolare (sclerosi subcondrale) sia in forma di esuberanze ossee note come osteofiti, che compaiono ai margini delle articolazioni. Lo spazio articolare si riduce, e spesso si osservano anche infiammazione di basso grado all’interno delle articolazioni, ed alterazioni degenerative anche dei tessuti molli periarticolari (capsula articolare, menischi, tendini). Il processo patologico nel tempo quindi può provocare progressiva deformità articolare con una severa limitazione dei movimenti, fino ad arrivare nei casi più gravi all’“insufficienza articolare”


Fattori di rischio

Tra i fattori di rischio per l’osteoartrosi

Età:

è uno dei fattori più importanti. La probabilità di soffrire di osteoartrosi aumenta con l’aumentare dell’età. Si stima nel mondo che il 14% della popolazione al di sopra dei 25 anni ed il 34% della popolazione al di sopra dei 65 anni soffra di osteoartrite sintomaticav


Sesso:

il sesso femminile è associato ad una maggiore prevalenza e severità di osteoatrosi


Genetica:

si ritiene che contribuisca per almeno il 30% del rischio, tuttavia i meccanismi precisi sono ancora in corso di studio


Trauma articolare:

determina l’osteoartrosi post-traumatica, e si verifica con maggiore frequenza a livello del ginocchio o della caviglia. Il 5% dei nuovi casi di osteoartrosi di ginocchio origina in seguito a un trauma. L’1% della popolazione generale soffre di osteoartrosi di caviglia, mentre dopo trauma la percentuale sale a 20-78%.


Fattori anatomici:

alterazioni nell’allineamento dei capi articolari come nei casi per esempio di varismo o valgismo


Obesità:

si stima sia responsabile di circa il 50% delle forme sintomatiche negli Stati Uniti, ma determina anche una severità maggiore della malattia agendo in modo multifattoriale



Sintomi

La malattia si manifesta in molti modi, può essere scoperta incidentalmente con esami radiologici o clinici in pazienti asintomatici, o può causare vari sintomi fino alla manifestazione estrema di insufficienza articolare.
I sintomi tipici dell’osteoartrosi sono dolore articolare, rigidità e limitazione dei movimenti, deformità articolare. I sintomi si presentano solitamente in una o poche articolazioni nella popolazione adulta-anziana.
Il dolore articolare tipico peggiora con l’uso dell’articolazione ed è alleviato dal riposo.



Diagnosi



Anamnesi dettagliata

Può essere sufficiente anche senza esami radiologici e/o di laboratorio in pazienti a rischio, in particolare in presenza di dolore articolare tipico in una o poche articolazioni, e rigidità mattutina della durata inferiore ai 30 minuti in pazienti di almeno 45 anni di età


Esami di laboratorio

Esame ematici e raramente del liquido sinoviale, utili soprattutto per escludere diagnosi differenziali


Esami strumentali

Radiografie, ecografie o risonanza magnetica delle articolazioni colpite.
Gli esami radiologici possono essere usati per supportare la diagnosi ma esiste stretto rapporto fra le alterazioni radiografiche ed il dolore riferito dal Paziente (cioè alcuni pazienti hanno un importante dolore e radiografie quasi normali, e altri riferiscono poco dolore e importanti alterazioni radiografiche)


Trattamenti

L’artrosi non è una malattia curabile, ad oggi cioè non esiste un farmaco che la guarisca.
La terapia serve a ridurre il dolore e ad ottimizzare la funzione articolare.
La risposta alle varie terapie è variabile tra gli individui, e spesso si ricorre ad una combinazione di forme terapeutiche diverse.
La terapia non farmacologica include esercizio, perdita di peso, presidi per aiutare i movimenti.
I farmaci più usati sono gli analgesici e gli anti-infiammatori che possono essere somministrati per bocca o per via intramuscolare.

RADIOLOGIA INTERVENTISTICA: Una forma di terapia mini-invasiva che si può affiancare alle altre terapie sono le infiltrazioni intra-articolari con acido ialuronico, con collagene, e talora con cortisone.
Il radiologo interventista, servendosi della guida data dalle immagini (ecografia, fluoroscopia, TAC), somministra in modo sterile il farmaco esattamente nella zona desiderata tramite una singola o tramite poche punture.
Il trattamento, della durata di pochi minuti, può essere ripetuto a distanza in base alle necessità del singolo paziente.
Le infiltrazioni intra-articolari sono risultate particolarmente efficaci in relazione ad una ormai consolidata letteratura.

Nei casi più gravi, quando i vari trattamenti elencati dovessero risultare inefficaci, è da prevedersi un trattamento chirurgico.



L’immagine dimostra l’iniezione percutanea di farmaco per via eco-guidata effettuata dal radiologo interventista. Sulla sinistra l’ago contenente il farmaco e la sonda ecografica, sulla destra l’immagine in diretta della punta dell’ago nella zona desiderata.




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