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Fibromi uterini

I Fibromi uterini sono i tumori pelvici benigni più frequenti nelle donne in età fertile (20-40%); nascono dal tessuto muscolare dell’utero e possono raggiungere voluminose dimensioni
i fibromi uterini

Che cosa sono?

I Fibromi (Miomi), sono formazioni che si sviluppano per proliferazione del Tessuto muscolare uterino le cui cellule lisce perdono la funzione contrattile e si organizzano in noduli delimitati da una pseudo-capsula di tessuto connettivo lasso.

– Sono neoplasie formate da mio-cellule prive di atipie, ma disposte secondo
un’architettura anomala.

Il Fibroma origina dal muscolo uterino ed è di pertinenza per il 95% del corpo uterino e per il 5% del collo uterino o
cervice.

– Possono essere distinti in singoli o multipli; secondo il numero ed in base alla localizzazione possono essere:


Intramurali

se sviluppano nello spessore del miometrio alterandone la contrattilità


Sottosierosi

se protrudono verso la cavità pelvica sotto la sierosa che ricopre l’utero


Sottomucosi

se protrudono verso la cavità uterina, occupandola


Peduncolati

se rimangono connessi all’utero da un peduncolo (rischio di torsione


Infralegamentosi

quando sdoppiano le due pagine peritoneali del legamento largo dell’utero.


Sintomi

La maggior parte dei Fibromi è di piccole dimensioni ed è asintomatica e richiede solo il monitoraggio ecografico; altri sostengono una vera sintomatologia quale: dolore per contrazione del miometrio, compressione degli organi endo-addominali, ischemia/necrosi del Fibroma, necrosi da torsione del peduncolo.

Più frequentemente la dolorabilità, dovuta ad uno stato di congestione pelvica, si manifesta come senso di peso sotto-ombelicale e/o con irradiazione all’inguine e/o in sede lombo-sacrale.Più frequentemente la dolorabilità, dovuta ad uno stato di congestione pelvica, si manifesta come senso di peso sotto-ombelicale e/o con irradiazione all’inguine e/o in sede lombo-sacrale.


Quando il dolore è lancinante, sono presenti:

– ischemia e trombosi dei capillari che vascolarizzano il Fibroma;


Menometrorragia

Perdite ematiche perduranti dopo le mestruazioni (generalmente abbondanti), dipendenti dall’impossibilità dell’utero di contrarsi regolarmente, stato di congestione pelvica e aumentata sintesi di Prostaglandine (soprattutto PGI) ad azione vasodilatatrice;


Disuria, stranguria, stipsi

Queste possono essere presenti quando i Fibromi sono di grande dimensione e perlopiù sottosierosi o è aumentato l’intero utero;


Sterilità

per ostruzione degli osti tubarici o della cervice o per ipercontrattilità (causa di aborto o di parto pretermine)





Diagnosi

La visita ginecologica è indispensabile per una valutazione globale.

L’ecografia transvaginale

L’ecografia transvaginale è necessaria per la valutazione e la misurazione degli organi dell’Apparato genitale nonché per le caratteristiche dei Fibromi: ipo- o iperecogenicità, disomogenità, irrorazione, compressione, ecc

L’isteroscopia

L’isteroscopia è utile per il grading dei Fibromi sottomucosi ed eventuale biopsia nei casi di sanguinamenti anomali


Trattamenti

Le opzioni terapeutiche includono le terapie mediche (ormonali e non ormonali), chirurgiche (miomectomia e isterectomia) e non chirurgiche mini-invasive.
Il trattamento farmacologico è in molti casi non risolutivo ma allevia per un periodo più o meno lungo i sintomi.
Tuttavia nei casi non responsivi a terapia medica in pazienti che permangono sintomatiche, vi è indicazione al trattamento chirurgico, in certi casi anche con l’isterectomia (asportazione chirurgica dell’utero), o non chirurgico mini-invasivo.
Questi ultimi sono ben tollerati e non precludono il trattamento chirurgico in caso di loro insuccesso.


L’approccio della
Radiologia Interventistica

I trattamenti di radiologia interventistica sono indirizzati a tutte le donne che vogliono preservare l’utero. L’approccio endovascolare mediante embolizzazione o l’approccio percutaneo con tecniche ablative sono i 2 principali trattamenti che vengono proposti alla Paziente da parte del Radiologo Interventista. Il primo trattamento è generalmente rivolto alla fibromatosi multipla (plurimi fibromi dominanti) mentre il secondo nei casi di pochi fibromi dominanti.
Le terapie fisiche locali come laserterapia, ultrasuoni, crioterapia sono spesso di aiuto. Raramente, nei casi gravi e recidivi, si prende in considerazione l’approccio chirurgico.









Posizionamento di antenna durante una termoablazione percutanea con MW. Immagine ecografica (a sin) durante la termoablazione. Le frecce gialle ed i cerchi dimostrano l’assenza di cicatrici nella sede dell’ingresso dell’ago (foto eseguita alla fine della procedura).



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