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Sindrome delle Faccette Articolari

Le Faccette Articolari costituiscono i punti di contatto tra gli archi posteriori delle vertebre, e suppliscono in parte al carico gravitazionario sulla colonna vertebrale.
Cos’è una

Faccetta Articolare?

Le faccette articolari sono strutture ossee vertebrali che hanno la funzione di connettere le vertebre fra di loro permettendo i movimenti di flessione e di torsione della colonna, limitandone nello stesso tempo i movimenti oltre un certo limite. Le articolazioni hanno una cartilagine che permette un movimento regolare e sono avvolte da una membrana sinoviale con un liquido lubrificante all’interno.

Quando, in conseguenza di un trauma o di fenomeni artritici, si verifica un danno a queste articolazioni, si ha la comparsa del dolore. Il meccanismo di insorgenza è dovuto al danno cartilagineo che provoca uno “strofinamento” fra le due superfici ossee, con conseguente infiammazione; questa può a sua volta portare alla formazione di becchi ossei (osteofiti) che crescono alla periferia dell’articolazione e comprimono i nervi adiacenti. Lo stesso fisiologico deterioramento della cartilagine, che si verifica con l’avanzare dell’età, può irritare i piccoli nervi che innervano la capsula articolare, contribuendo così all’insorgenza del dolore.

Cause

Le faccette si possono anche irritare e infiammare a causa di un crollo vertebrale, quando cioè la vertebra si schiaccia a causa di un trauma compressivo, o di una diminuzione di volume del disco intervertebrale (composto all’80% da acqua); eventi, questi, che vanno ad aumentare la pressione sulla capsula delle faccette e di conseguenza sulla radice del nervo relativo a quel livello vertebrale causando sintomi simili a quelli della sciatica. Le persone che fanno un lavoro che richiede una prolungata stazione eretta o uno sforzo fisico di sollevamento e di torsioni ripetute saranno a rischio di soffrire di mal di schiena causato da sindrome delle faccette articolari. Alcuni di questi lavori per esempio:

lavorare in un ristorante (sia in cucina che in sala);

lavorare in un magazzino o alla guida di un muletto;

lavorare nell’ambito sanitario (prendersi cura di persone anziane e/o con disabilità);

lavorare nell’ambito scolastico (da chi lavora all’asilo nido e solleva bambini in continuazione, a chi insegna a livello universitario stanno sempre in piedi).

Sports che determinano una iper-sollecitazione locale

Sovrappeso

Sovraccarico di diversa natura



Sintomi

La sindrome delle faccette articolari può interessare il tratto cervicale o lombare.

A livello cervicale la sindrome si manifesta con dolore al collo e alle spalle, con una limitazione dei movimenti in flessione e torsione del collo, con cefalea.

A livello lombare si manifesta con dolore e rigidità lombare, soprattutto mattutina, dolore alla natica e alla coscia, dolore all’estensione della colonna ed alla sua rotazione e inclinazione laterale. Spesso il paziente assume una posizione obbligata verso destra o verso sinistra ed ha difficoltà a stare in piedi o seduto per un periodo prolungato. Il dolore migliora con il riposo a letto ed il piegamento in avanti del busto. In caso di ipertrofia della faccetta si può avere anche una compressione sul nervo con comparsa di dolore radicolare.

E’ caratterizzata da:

Dolenzia localizzata a una o più articolazioni (dolore alla digitopressione)

Dolore diffuso o irradiato alle natiche o a volta alla faccia posteriore della coscia e alla cresta iliaca

Rigidita’ della colonna

Dolore alla rotazione del tronco dal lato affetto

Aumento del dolore dopo prolungata stazione eretta

Diminuzione o appiattimento della lordosi lombare

Aumento del dolore con iper-estensione della colonna



Diagnosi



Radiografia

La radiografia della colonna in 3 proiezioni (antero-posteriore, laterale ed obliqua) è spesso in grado di fornire informazioni sulla conformazione delle faccette articolari.


NMR

La NMR è utile per escludere altre patologie come le ernie discali e le alterazioni del disco in genere.


TAC

La TAC fornisce ulteriori informazioni anche sulle strutture adiacenti.


Diagnostica definitiva

La diagnosi definitiva viene però ottenuta con l’iniezione, sotto controllo in scopia, di una miscela di anestetico ed anti-infiammatorio nella faccetta articolare interessata: se si ha l’immediata scomparsa del dolore la diagnosi è confermata (Vedi Trattamenti)


Radiologia Interventistica

Trattamenti

Quando la terapia farmacologica non ha portato beneficio, il Radiologo Interventista può effettuare una infiltrazione con steroidi ed anestetico. Se l’effetto è duraturo (>6 mesi), potrebbe anche essere l’unico trattamento necessario, associato o meno a fisioterapia. Se l’effetto dura meno di 6 mesi, è possibile eseguire la denervazione con Radiofrequenza.

Anche questa è una procedura eseguita dal Radiologo Interventista.

Tecnicamente vengono eseguite allo stesso modo, ossia gli aghi vengono posizionati sotto guida radiologica (esistono dei reperi ben precisi che il Radiologo Interventista conosce) e nel primo caso vengono iniettati i farmaci e nel secondo caso viene eseguita la Radiofrequenza. Quest’ultima consiste nel “colpire” i piccoli nervi delle faccette articolari con un ago che conduce energia elettrica a basso voltaggio. L’effetto delle leggere scariche elettriche su questi nervi causa un intorpidimento dell’area nervosa da trattare, con conseguente interruzione della trasmissione del dolore.





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