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TIPS – Shunt porto-sistemico transgiugulare

Lo Shunt portosistemico intraepatico transgiugulare (o TIPS) è una procedura di radiologia interventistica che consiste nella creazione di un canale artificiale all’interno del fegato per stabilire una comunicazione tra la vena porta e la vena epatica.
Che cos’è il TIPS?

TIPS

Il TIPS (Transjugular Intrahepatic Porto-systemic Shunt) o Derivazione porto-sistemica intraepatica transgiugulare è una procedura di radiologia interventistica che crea una comunicazione tra la vena porta, o uno dei suoi rami maggiori, e una vena sovraepatica, afferente al circolo sistemico.

Il TIPS è una procedura che viene utilizzata per ridurre l’ipertensione della vena porta (ipertensione portale). Si definisce ipertensione portale una pressione sanguigna eccessivamente elevata nella vena porta, la vena di grosso calibro che porta il sangue dall’intestino al fegato, e nelle sue diramazioni.



Come funziona la TIPS?

Procedura

In passato questa procedura era eseguita mediante il ricorso a diversi interventi chirurgici. Grazie all’avvento della radiologia interventistica è possibile creare un canale di comunicazione tra la vena porta e la vena cava mediante il posizionamento – tramite catetere e sotto monitoraggio radioscopico ed ecotomografico – di uno stent metallico (piccola protesi metallica a forma di tubicino) che fa defluire parte del sangue ad alta pressione presente nella vena porta direttamente nel circolo venoso.
L’ingresso dei cateteri necessari per la procedura avviene solitamente attraverso una puntura della vena giugulare (da cui il nome della procedura), tramite cui il radiologo interventista raggiunge poi la vena sovraepatica destra. La TIPS si esegue generalmente in anestesia locale previa profilassi antibiotica. Attraverso la vena sovraepatica destra, in base a dei reperi anatomici e radiologici, viene punto un ramo della vena porta e si posiziona uno stent tra la vena sovraepatica e la vena porta.
Lo stent ha lo scopo di mettere in comunicazione i due sistemi venosi, riducendo così la pressione all’interno della vena porta.
In assenza di complicanze la degenza dura circa 4-5 giorni.



Quali sono i pro e i contro della TIPS?

Pazienti

Il principale aspetto positivo di questa procedura è il contenimento della pressione portale. La più frequente complicanza, successiva alla procedura, è l’insorgenza dell’encefalopatia epatica (in una percentuale di casi stimata tra il 5 e il 35%). Si può rilevare a volte anche un peggioramento della funzione del fegato.

La procedura per il posizionamento della TIPS è dolorosa e/o pericolosa?

È dolorosa?

La TIPS è una procedura mini-invasiva che non è gravata dai postumi di un classico intervento chirurgico. È tuttavia possibile avvertire un discomfort addominale soprattutto nei primi giorni del post-operatorio.
Quanto ai rischi, il principale è la stenosi dello stent inserito, condizione che richiede un rapido intervento per ristabilire la pervietà e il funzionamento dello stesso.
Un altro rischio potenziale è lo sviluppo dell’encefalopatia epatica (nel 5-35% dei casi), condizione caratterizzata dalla presenza di confusione, disorientamento e alterazione del ritmo del sonno, risolvibile il più delle volte con un trattamento medico conservativo; soltanto in rari casi è necessario ridurre le dimensioni dello stent (cosa che fa in maniera molto semplice sempre il radiologo interventista).

Chi può effettuare il trattamento?

Trattamento

Pazienti con grave ipertensione portale e ricorrenti episodi di sanguinamento da varici esofagee non controllabili con la legatura di varici (procedure endoscopiche), con grave scompenso ascitico che non risponde alla terapia medica e candidati a trapianto di fegato, per ridurre le complicanze dell’ipertensione portale in attesa del trapianto.
Le controindicazioni assolute al posizionamento di un TIPS sono l’encefalopatia epatica acuta ricorrente o cronica in pazienti non candidati al trapianto epatico, la trombosi portale totale, estese neoplasie epatiche e una grave insufficienza renale o epatica.

Follow up

Dopo essere stati sottoposti a questa procedura i pazienti devono essere attentamente monitorati nel tempo sia attraverso l’esecuzione di esami Eco-color-Doppler epatici (generalmente dopo sette giorni dall’intervento, successivamente dopo un mese e poi ogni tre mesi per almeno due anni), sia mediante esami angiografici che permettano di controllare i valori pressori nel sistema della vena porta e delle vene cava al fine di controllare il buon funzionamento dello stent inserito.
Norme di preparazione
Solitamente il ricovero avviene il giorno precedente la procedura. Se è in cura con farmaci anticoagulanti sarà bene discutere con il medico l’eventuale proseguo delle terapie in atto. La coagulazione e l’emocromo dovranno essere quanto più vicini possibile ai valori normali. Prima di sottoporsi a questo esame il paziente dovrà essere a digiuno da cibi solidi dalla mezzanotte precedente.







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