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Varicocele Maschile

Il varicocele è una dilatazione anormale del plesso venoso pampiniforme a livello testicolare dovuta al flusso inverso nella vena spermatica interna o nei suoi rami laterali causati dall’incontinenza valvolare.
Definizione

Varicocele

Il varicocele consiste nella dilatazione delle vene del plesso pampiniforme che circondano il testicolo. Nel corso degli anni sono state formulate diverse definizioni. Il riconoscimento del varicocele risale al I secolo dopo Cristo quando il medico Aulo Cornelio Celso lo descrisse nella sua enciclopedia De Medicina: “ le vene sono gonfie e attorcigliate al di sopra del testicolo che diventa più piccolo del suo compagno in quanto il suo nutrimento diventa insufficiente”

I testicoli ricevono il sangue dall’arteria testicolare che origina dall’aorta addominale; il sangue torna verso il cuore attraverso una serie di piccole vene localizzate nello scroto (plesso pampiniforme). La parte del plesso pampiniforme anteriore al dotto deferente è la più cospicua, drena il testicolo e la testa dell’epididimo ed è costituita da 5-6 tronchi venosi che accompagnano l’arteria testicolare; la parte posteriore è costituita da 3-4 vene che provengono principalmente dalla coda dell’epididimo.




La parte anteriore del plesso confluisce nella vena(/e) spermatica interna che a dx sbocca, ad angolo acuto, nella vena cava e a sin, ad angolo retto, nella vena renale; la parte posteriore del plesso confluisce nella vena pudenda esterna che confluisce nella vena grande safena o nella vena femorale; sporadicamente, nel varicocele extra-funicolare si ha l’ectasia della vena cremasterica (o spermatica esterna) che confluisce nella vena epigastrica inferiore o nella grande safena.

CLASSIFICAZIONE

Dal punto di vista clinico può essere classificato in:

Varicocele subclinico: non obiettivabile clinicamente ma solo con esami strumentali

Di I grado, quando è evidenziabile alla palpazione sotto manovra del Valsalva

Di II grado, quando è evidenziabile alla palpazione, anche senza manovra del Valsalva

Di III grado, quando è evidenziabile all’ispezione

Cause

Non sono ancora chiare le cause responsabili di questo disturbo, anche se sembra possa influire una congenita debolezza delle pareti venose, associata a incontinenza delle valvole che con il tempo possono determinare la dilatazione venosa.




Sintomi

I sintomi includono:

dolore sordo nel/i testicolo/i;

senso di pesantezza a livello scrotale;

fastidio al testicolo o in una parte dello scroto;

dilatazione venosa palpabile a livello scrotale

testicolo omolaterale più piccolo rispetto al controlaterale


E’ importante precisare che nella maggior parte dei casi non si hanno sintomi evidenti. Questi, se presenti, tendono a presentarsi con il caldo, dopo esercizio fisico, alla fine di un rapporto sessuale, oppure dopo un tempo prolungato in stazione eretta.



Diagnosi

La diagnosi di varicocele è semplice e viene posta affiancando al reperto obiettivo (varicosità a livello testicolare) quello strumentale (ecografia testicolare e eco-color-Doppler dei vasi spermatici).
La persistenza di sangue venoso crea un’alterazione termica, metabolica e strutturale del testicolo con conseguente alterazione delle condizioni ideali per la crescita e la maturazione degli spermatozoi, la cui produzione è strettamente legata alle variazioni di temperatura.
É pertanto importante completare la diagnosi con l’esecuzione di uno spermiogramma per evidenziare eventuali alterazioni del numero di spermatozoi e/o della loro motilità e morfologia.
L’ecodoppler delle vene spermatiche serve per definire l’esatto grado del varicocele. È una particolare forma di ecografia che permette di stabilire la vera entità del reflusso di sangue a livello dei testicoli.


Trattamenti

Lo scopo del trattamento è differente in caso di adolescenti o pazienti adulti; negli adulti l’obiettivo è quello di migliorare il livello di fertilità. In età puberale invece è quello di prevenire il danno ai testicoli, mantenere la funzione testicolare e risolvere il dolore.

Esistono varie tecniche per il trattamento del varicocele, sia chirurgiche che endovascolari mini-invasive. Queste ultime vengono eseguite dal radiologo interventista. Le tecniche chirurgiche sono eseguite dall’urologo e consistono nella legatura retroperitoneale o inguinale o subinguinale. Il tasso di recidiva delle procedure chirurgiche varia tra lo 0 e il 37%.


L’approccio della

Radiologia Interventistica

La sclero-embolizzazione percutanea retrograda della vena spermatica rappresenta al giorno d’oggi una valida alternativa alla chirurgia dovuta alla sua bassa invasività, assenza di anestesia generale, breve ospedalizzazione e basso tasso di complicanze. La sclero-embolizzazione percutanea è quella che garantisce il maggior successo.

La tecnica standard prevede una procedura eseguita in regime di day hospital.

In anestesia locale si effettua la puntura della vena femorale comune o più raramente della vena giugulare interna; si esegue quindi il cateterismo della vena renale sinistra e della vena spermatica interna omolaterale; si dimostra poi l’incontinenza valvolare della vena spermatica e la presenza di eventuali vasi venosi collaterali dilatati tramite un’iniezione di mezzo di contrasto.

Si procede dunque all’embolizzazione della vena spermatica interna al di sopra del legamento inguinale utilizzando un farmaco scleroembolizzante, solitamente una miscela al 50% di Hydroxy-poliethoxy-docanol (Atossisclerol) al 2% o 3%.

Durante l’iniezione dell’agente embolizzante, al paziente viene chiesto di effettuare una compressione manuale occlusiva della vena spermatica interna a livello dell’inguine per evitare la trombosi del circolo testicolare, e la manovra di Valsalva per evitare il reflusso dell’agente sclerosante in vena renale.

Dopo una breve compressione del sito di puntura; il paziente viene tenuto in osservazione per 2-4 ore. Alla dimissione sono consigliati riposo a letto per 12 ore ed astensione dalla attività fisica e sessuale per circa 15 giorni.

Il follow up viene eseguito con esame obiettivo e ECD a 1-3 e 12 mesi. Inoltre è previsto uno spermiogramma a circa 1 anno dal trattamento.





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