Tutto Interventistica

Osteoma Osteoide

L’osteoma osteoide è un tumore benigno derivante da un tessuto connettivo osteogenetico, caratterizzato da un nucleo centrale, cosiddetto nidus, circondato da un ampia zona di tessuto osseo reattivo.
Radiologia Interventistica

Osteoma Osteoide

L’Osteoma Osteoide è una lesione ossea benigna con un “nidus“ centrale di meno di 2 cm circondato da una zona di reazione ossea. Tale lesione rappresenta approssimativamente il 10% dei tumori ossei benigni. Il terzo prossimale del femore è la sede più frequente di localizzazione seguita dalla tibia, gli elementi posteriori della colonna vertebrale e l’omero. L’Osteoma Osteoide si localizza preferibilmente in corrispondenza della diafisi o della metafisi prossimale dell’osso più raramente interessa l’estremo distale

L’Osteoma Osteoide presenta come sintomo clinico caratteristico un dolore acuto che si aggrava di notte e scompare entro circa 20-30 minuti dopo l’assunzione di farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) (tipicamente l’Aspirina).Il dolore articolare può essere presente in caso di lesione in sede periarticolare e una sinovite può verificarsi secondariamente ad una lesione intraarticolare. I sintomi locali includono un aumento locale della temperatura cutanea con sudorazione. Le lesioni epifisiarie possono causare un’accrescimento anormale.


L’aspetto radiologico classico di un osteoma osteoide è un “nidus“ radiotrasparente circondato da una marcata sclerosi reattiva in corrispondenza della corticale ossea. Il centro della lesione può variare da parzialmente mineralizzata a osteolitica o a totalmente calcificata. La lesione può interessare solo la corticale, sia la corticale che la midollare ossea, oppure unicamente la midollare. La sclerosi reattiva può essere presente o assente.

Ad oggi, le cause di un osteoma sono pressoché ignote.

Nella maggior parte dei casi, i soggetti colpiti da osteoma hanno poi potuto condurre una vita regolare dopo il trattamento subito, senza particolari restrizioni per quanto riguarda l’attività fisica.

Tuttavia, chi ha sofferto di osteoma in tenera età risulta più facilmente soggetto a formazioni di altre escrescenze tumorali ossee in diverse parti del corpo.

Sintomi

L’osteoma osteoide presenta come sintomo clinico caratteristico un dolore osseo scheletrico focale persistente, sordo, caratteristicamente con acme notturno e 6 sensibile alla terapia con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) tipicamente i salicilati. Nei pazienti con localizzazione vertebrale, il dolore, che si accresce con l’attività e nella notte, si presenta nel 95% dei casi e nel 29% di questi è così severo da svegliare il paziente. Più raramente, l’osteoma osteoide può presentarsi senza dolore (1,6%); in questi casi possono essere presenti, in corrispondenza delle sedi interessate, tumefazione, deformità e limitazione funzionale [4]. In caso di lesioni in sede periarticolare o intraarticolare si può verificare dolore
articolare con la presenza di sinovite. I sintomi includono un aumento locale della temperatura cutanea con sudorazione. La sede della lesione può essere soffice o tesa al tatto. I sintomi costituzionali sono solitamente assenti.

Osteomi osteoidi localizzati a livello epifisario possono causare un accrescimento anormale dell’epifisi stessa, compromettendo il normale utilizzo dell’arto. Quando è interessata la colonna vertebrale gli spasmi muscolari possono causare un allineamento anormale, determinando una scoliosi dolorosa concava verso la lesione. Possono inoltre verificarsi cifoscoliosi, torcicollo e iperlordosi. L’osteoma osteoide è stato riconosciuto come la causa più comune della scoliosi dolorosa nel bambino. Disturbi neurologici sono presenti nel 6,5% dei pazienti con osteoma osteoide spinale, inoltre, un osteoma che interessa l’anca potrebbe causare un dolore
riferito che simula quello dovuto a compressione della radice nervosa per ernia discale.

Una lesione intracapsulare provoca spesso una considerevole risposta infiammatoria intraarticolare, simulante un’artropatia erosiva, un’artropatia da cristalli o un’artrite infettiva. Circa la metà dei pazienti con lesioni intraarticolari può avere complicazioni osteoartritiche 1,5-22 anni dopo l’inizio dei sintomi. L’osteoma osteoide non determina impotenza funzionale ed atrofia muscolare
anche quando il tumore è di vecchia data.

Diagnosi

La diagnosi è affidata all’imaging radiografico tradizionale (Rx), alla Tomografia Computerizzata (TC) e alla Risonanza Magnetica (RM) Al radiogramma diretto, nel 75% dei pazienti con osteoma osteoide, è apprezzabile un difetto ovoidale o tondeggiante di radiotrasparenza ossea. Questo difetto è solitamente più piccolo di 1,5 cm di diametro ed è associato ad un grado variabile di sclerosi corticale ed endoossea [10], il cui grado dipende da:

Tipologia dell’osteoma osteoide


Tempo di insorgenza


Età del paziente


Localizzazione anatomica della lesione



RX: osteoma osteoide del collo femorale (freccia bianca)

Uno dei fattori che determina il grado di sclerosi è la tipologia del tumore, infatti
nei tumori midollari la sclerosi è minima o assente, al contrario in quelli corticali
e sottoperiostali è presente una sclerosi considerevole.

Trattamenti

Le opzioni terapeutiche sono 2:

Chirurgia: questa viene praticata con la tecnica del curettage, cioè in anestesia generale, viene raschiato l’osso fin quando non viene eliminato il nodulo che forma l’osteoma osteoide.
Questa tecnica presenta alcuni rischi, legati soprattutto all’anestesia generale e alla pratica dell’incisione cutanea.

Ablazione con Radiofrequenza: è una tecnica mini-invasiva, che può essere eseguita in sedo-analgesia, e prevede il posizionamento di una ago a radiofrequenza nel nidus dell’osteoma osteoide. La Radiofrequenza funziona secondo il principio di generazione di una corrente elettrica ad altissima frequenza, che produce un calore tale da bruciare il targert.
Il Radiologo Interventista decide di caso in caso quale metodica di imaging usare come guida (TC più frequentemente, ma anche CBCT o ecografia nei casi in cui questo coinvolga un osso superficiale e sia visibile con l’esame ecografico).
La procedura dura circa 1 ora – 1 ora e mezza. Con questa tecnica i tempi di recupero sono molto più veloci che non con la tecnica chirurgica. In linea di massima l’ablazione con radiofrequenza richiede il ricovero di 1-2 notti e la ripresa delle normali attività quotidiane avviene nel giro di pochi giorni.
Talvolta è utile affiancare terapie fisiche; esistono varie forme di trattamento, tutte con lo scopo di ottenere il recupero funzionale.

Nei casi più gravi, quando i vari trattamenti elencati dovessero risultare inefficaci, è da prevedersi un trattamento chirurgico.

Osteoma osteoide della tibia: posizionamento dell’ago per radiofrequenza



Osteoma osteoide del II metatarso: esame RM + esame scintigrafico (foto in alto)
Posizionamento dell’ago per radiofrequenza con guida TC (foto in basso)



Tutto Interventistica


Questo sito è rivolto in primis a chi vuole saperne di più sulla Radiologia Interventistica, branca della Medicina in continua evoluzione, che ha rivoluzionato l’approccio di molte patologie, talvolta semplificandolo; i campi di applicazione spaziano dalla diagnosi alla terapia.




Unconditioned Sponsored by


Desideriamo ringraziare quanti coloro negli ultimi anni hanno reso possibile la realizzazione e soprattutto la continuità del sito. In molti ci hanno dato fiducia e giunti al quinto anno di esistenza desideriamo renderli noti ancora di più.


Copyright Tuttointerventistica 2024 Tutti i diritti riservati