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Stenosi lombare

Restringimento del canale vertebrale nella colonna lombare
Che cos’è la

Stenosi lombare

La stenosi vertebrale lombare è il restringimento del canale vertebrale lombare che comprime i nervi spinali e le radici nervose nella cauda equina prima che esse fuoriescano dai forami. Provoca dolore posizionale alla schiena, sintomi da compressione della radice nervosa nel forame e dolore agli arti inferiori durante il cammino o sotto carico.

La stenosi vertebrale può essere congenita o acquisita. Può coinvolgere la colonna cervicale o lombare. La stenosi vertebrale lombare è una causa comune di sciatalgia nei pazienti di mezza età e negli anziani. Le cause più diffuse di stenosi vertebrale lombare sono l’artrosi, i disturbi degenerativi del disco, la spondilosi, e la spondilolistesi con compressione della cauda equina. Cause ulteriori comprendono il morbo di Paget dell’osso e la spondilite anchilosante.

Cause

Di seguito le cause principali

Degenerazione artrosica delle faccette articolari con conseguente loro ipertrofia;


Ispessimento o calcificazione del legamento longitudinale posteriore (LLP);


Ernia discale espulsa


Ipertrofia delle lamine;


Scoliosi del rachide lombare;


Spondilolistesi;


Presenza di tessuto cicatriziale (per esempio per pregressi interventi chirurgici).




Sintomi

Sono dovuti al progressivo danneggiamento delle radici nervose contenute nel canale. Generalmente, la sintomatologia si sviluppa gradualmente e, all’inizio, i disturbi non sono gravi:

Mal di schiena

Dolore ai glutei che aumenta quando si sta in piedi fermi o si cammina

Crampi notturni alle gambe


Nei mesi e negli anni successivi, si sviluppa una riduzione della autonomia nella marcia (che viene indicata con ill termine di “claudicatio“): i pazienti riferiscono ddi doversi fermare spesso, per qualche minuto, per far cessare una sensazione di addormentamento doloroso delle gambe (dicono di stancarsi presto quando camminano). Nelle fasi avanzate della malattia, l’autonomia nel camminare può essere riddotta a 10-20 metri! Oltre alla sosta, in piedi o seduto, un’altra cosa che attenua ill dolore è il piegarsi in avanti. Inffatti, quando ci pieghiamo in avanti, il diametro del canale aumenta del 10% circa e quindi questa posizione allevia il compressione delle radici nervose.



Diagnosi

Esami strumentali


RMN

L’esame fondamentale nella diagnosi è la RMN del tratto lombare che permette di valutare l’entità e la estensione della stenosi (che può interessare uno solo o più livelli della colonna lombare) e la presenza di eventuali altre patologie associate: ernia discale, spondilolistesi (cioè slittamento ddi una vertebra), cisti sinoviale.


Radiografia

È sempre opportuno sottoporre il paziente anche ad una radiografia della colonna, sia in condizione statiche (cioè da fermo) che dinamiche (flessione ed estensione del busto).



TAC

La TAC può essere utile, specialmente se si vogliono avere informazioni sulla qualità delle componenti ossee (corpi vertebrali, peduncoli, faccette articolari). Considerando però la notevole radioesposizione che comporta è bene che venga richiesta solo se strettamente necessaria.


EMG-ENG

La EMG-ENG (elettromiografia) è un esame neurofisiologico che serve a misurare la velocità e la qualità della conduzione egli impulsi nervosi llungo i nervi. Questto esame ci fornisce informazioni su quali sono le radici nervose danneggiate (ad esempio L4,L5, S1; bilateralmente o solo da un lato) e, sopratutto, se la sofferenza è di vecchia data (cronica) o recente (acuta) e se ci sono problemi di altra natura.


La diagnosi si basa sul quadro clinico e sugli esami strumentali. È necessario comunque prendere in considerazione anche altri eventuali fattori che possono influire sulle condizioni del paziente e che spesso si associano alla stenosi, specialmente nei pazienti più anziani: spondilolistesi, scoliosi, patologie articolari (artrosi dell’anca e del ginocchio), obesità, diabete. La valutazione di queste condizioni è molto importante anche per la scelta del percorso terapeutico da intraprendere.

Trattamenti

Per le differenti voci vedi paragrafo dedicato.

Nel caso di presenza di tessuto cicatriziale, con appositi cateteri, sotto guida radiologica, il Radiologo Interventista può giungere ove è presente il tessuto cicatriziale che “incarcera” le radici nervose e dissociare queste mediante neurolisi, iniettando soluzione fisiologica e successivamente eseguendo con lo stesso catetere la neurostimolazione delle radici nervose sia sensitive che motorie.
E’ una procedura semplice e sicura, va eseguita in anestesia locale ed in regime di day-surgery.






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