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Tumori Ossei

Un tumore alle ossa è una qualsiasi neoplasia, benigna o maligna, che trae origine da una cellula del tessuto osseo o del tessuto cartilagineo.
Che cosa sono le

Neoplasie ossee

Le neoplasie ossee si suddividono in tumori primitivi (cioè propri dell’osso) e tumori secondari (cioè che derivano dalla metastatizzazione di altre neoplasie). Queste ultime lesioni sono certamente più frequenti rispetto alle lesioni primitive, poichè differenti tumori, com’è risaputo, possono metastatizzare nel tessuto osseo (secondarismi ossei). Oggi, rispetto al passato, l’approccio ai tumori ossei, specialmente a quelli primitivi, è notevolmente cambiato: di fronte a un sospetto clinico di neoplasia ossea si procede ad accurata imaging ed all’esecuzione di biopsie incisionali. Le indicazioni alla biopsia trovano riscontro nel fatto che spesso si può attuare una terapia prevalentemente di tipo citoriduttivo, perché talora una “exeresi (asportazione chirurgica) della porzione ossea affetta dalla neoplasia può comportare notevoli complicazioni, per cui l’idea è quella di attuare cure che possano ridurre il più possibile il danno sul segmento osseo, cercando di limitare la quota da asportare e soprattutto cercando di rendere compatibile il segmento rimanente con le eventuali strutture di tipo protesico che possono essere impiantate.



Cause

Tra i fattori di rischio per l’osteosarcoma vi è l’esposizione a radiazioni che in genere si verifica a causa di trattamenti di radioterapia a cui si è stati sottoposti al fine di curare altri tipi di tumore.
Sono stati identificati anche dei fattori di rischio genetici per l’osteosarcoma come, per esempio, alcune mutazioni nei geni oncosoppressori p53 e RB1 responsabili anche della comparsa di altri tipi di cancro e presenti in alcune sindromi ereditarie che predispongono al tumore, tra cui la sindrome di Li-Fraumeni legata a mutazioni del gene p53, oppure il retinoblastoma, un raro tumore infantile della retina legato alla perdita parziale o totale del gene RB1. Nei bambini con retinoblastoma aumenta anche il rischio di osteosarcoma soprattutto nelle ossa attorno agli occhi esposte a radioterapia per curare il tumore della retina.

Il rischio di sviluppare condrosarcoma, un diverso tipo di tumore osseo, aumenta invece nelle persone affette da esostosi multipla ereditaria, una malattia che si manifesta con la crescita di protuberanze formate soprattutto da cartilagine a livello delle ossa ed è causata da mutazioni in uno dei geni EXT1, EXT2, o EXT3.



Sintomi

I sintomi dei sarcomi dell’osso possono non palesarsi a lungo e quando appaiono, essi dipendono dalla localizzazione del tumore e sono principalmente:

Dolore, gonfiore, arrossamento

Rigidità delle articolazioni, zoppia

Limitazione del movimento

Fratture patologiche



Diagnosi

In presenza di sintomi sospetti è importante rivolgersi al medico che dopo una visita attenta deciderà se è il caso di prescrivere ulteriori esami di approfondimento.
Tra gli esami utili volti alla diagnosi di tumore dell’osso vi sono:

Radiografia

la radiografia della regione sospetta


TAC

In alcuni casi possono essere utilizzate allo stesso scopo anche la TAC (tomografia computerizzata)



Scintigrafia ossea o PET

(tomografia a emissione di positroni) che aiutano a stabilire con maggior certezza l’origine della lesione visibile alla radiografia e riescono a determinare la presenza di metastasi anche in regioni diverse da quella di origine del tumore


Risonanza magnetica (RMN

Gli esami sopra descritti possono fornire immagini che indicano la presenza di un tumore, la sua localizzazione e la sua eventuale diffusione anche sotto forma di micrometastasi (metastasi formate da un numero molto piccolo di cellule tumorali, che la maggior parte degli esami fa fatica a individuare).

L’esame che però consente di essere certi della presenza di un tumore osseo è la biopsia: un prelievo di tessuto osseo che può essere effettuato con aghi che permettono di asportare cilindri di tessuto o una piccola quantità di cellule tumorali, oppure con una procedura chirurgica vera e propria che prevede l’esposizione dell’osso e che viene eseguita sotto anestesia.

Radiologia Interventistica

Trattamenti

Come prima procedura va ricordata la possibilià di esegue biopsie ossee imaging-guidate in maniera semplice e sicura; il fine della biopsia è quello di avere una diagnosi definitiva.

Le terapie loco-regionali mini-invasive sono:

Alcolizzazione

Cementoplastica

Radiofrequenza, microonde, crioablazione

Terapie combinate

Fissazione percutanea delle fratture patologiche






I primi 4 trattamenti agiscono determinando la distruzione fisica e/o chimica delle fibre nervose sensitive del periostio e dell’osso corticale, inibendo la trasmissione del dolore.
Inoltre, la liberazione di alcune sostanza (citochine) da parte delle cellule tumorali distrutte contribuisce alla minore trasmissione del dolore.



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