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Termo-ablazione

Una tecnica mininvasiva che sfrutta le alte temperature per distruggere le cellule malate. Una valida alternativa all’intervento chirurgico.

Termo-ablazione

Il termine “termoablazione“ significa letteralmente “distruzione attraverso il calore“ e in medicina identifica anche una delle opzioni terapeutiche disponibili contro il cancro. Due sono le forme di termoablazione più utilizzate oggi nella cura dei tumori: quella a radiofrequenza e quella con microonde. Semplificando molto, è importante sottolineare che la principale differenza tra le due termoablazioni è rappresentata dal tipo di “onde“ utilizzate per generare calore, che nel primo caso sono onde radio e nel secondo microonde, che hanno una lunghezza d’onda molto inferiore alle prime. Nella termoablazione a radiofrequenza, una corrente alternata ad alta frequenza crea temperature comprese tra 60 e 100 °C, mentre con le microonde si generano campi magnetici che fanno salire la temperatura oltre i 100 °C.


Procedura

La termoablazione è una procedura interventistica che viene usata per trattare alcune neoplasie di diversi organi
(fegato, reni, tiroide, utero).

Si tratta di una tecnica in cui al posto del bisturi viene utilizzato un lungo ago che attraversa la pelle del paziente, fino a raggiungere e distruggere la zona di tessuto interessata dal tumore. La termoablazione è solo una delle tante tecniche ablative. La differenza principale nelle diverse metodiche dipende dal tipo di energia che passa all’interno dell’ago. Nel caso della termoablazione l’obiettivo è quello di esporre le cellule tumorali ad alte temperature, tanto da portarle a necrosi, ovvero alla morte cellulare: Questo risultato si può ottenere o facendo passare nell’ago della corrente elettrica ad alta frequenza, in grado di generare nella zona che ci interessa temperature oltre gli 80°C, come nel caso della termoablazione a radiofrequenza, oppure facendo passare nell’ago dei campi magnetici che producono temperature in grado di superare i 100°C, come nel caso della termoablazione a microonde.

La termoablazione è una procedura interventistica che viene usata per trattare alcune neoplasie di diversi organi (fegato, reni, tiroide, utero, osso, polmone ,pancreas,etc).

Si tratta di una tecnica in cui al posto del bisturi viene utilizzato un lungo ago che attraversa la pelle del paziente, fino a raggiungere e distruggere la zona di tessuto interessata dal tumore. La termoablazione è solo una delle tante tecniche ablative. La differenza principale nelle diverse metodiche dipende dal tipo di energia che passa all’interno dell’ago. Nel caso della termoablazione l’obiettivo è quello di esporre le cellule tumorali ad alte temperature, tanto da portarle a necrosi, ovvero alla morte cellulare. Questo risultato si può ottenere o facendo passare nell’ago della corrente elettrica ad alta frequenza, in grado di generare nella zona che ci interessa temperature oltre gli 80°C, come nel caso della termoablazione a radiofrequenza, oppure facendo passare nell’ago dei campi magnetici che producono temperature in grado di superare i 100°C, come nel caso della termoablazione a microonde.



Vantaggi

I principali vantaggi della termoablazione risiedono nella sua minima invasività, che consente di trattare anche pazienti che, per la presenza di altre malattie, non possano sottoporsi ad un intervento chirugico. Poiché con la termoablazione è possibile trattare i tumori con un minimo danno alle strutture sane circostanti, con questa metodica è possibile risparmiare al massimo la funzionalità dell’organo sottoposto a trattamento, con un notevole vantaggio per il paziente.
Inoltre, utilizzando le termoablazioni è possibile ridurre la mortalità e le complicanze correlate all’intervento chirurgico standard, con una riduzione dei tempi di ricovero.


È dolorosa?

Per la procedura vengono usatiti degli anestetici locali, degli analgesici e/o dei sedativi, secondo le necessità, a giudizio del medico che esegue la procedura. Durante la prima parte della procedura, fino a quando sarà necessaria la Sua collaborazione, il paziente rimarrà sveglio, poi sarà sottoposto/a ad una leggera
analgo-sedazione.

Quanto dura?

La preparazione dura circa mezz’ora, mentre la procedura vera e propria ha una durata variabile a seconda delle caratteristiche dei noduli da trattare, della tecnica utilizzata, essenziale per la buona riuscita della manovra.







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